Grandi Marchi Italiani finiti in mano straniera: Un Viaggio tra i Settori Merceologici
L’Italia è da sempre conosciuta per il suo patrimonio culturale, storico e soprattutto per la qualità dei suoi prodotti. Dalla moda all’alimentare, dall’automotive al design, i marchi italiani hanno conquistato il mondo, diventando sinonimo di eccellenza e stile. Tuttavia, negli ultimi decenni, molti di questi brand sono stati acquisiti da grandi aziende straniere, un fenomeno che desta parecchie preoccupazioni a tutti quelli che hanno a cuore il made in Italy e lo sviluppo economico del nostro paese.
In questo articolo ho creato l’elenco più completo disponibile in rete con i principali marchi italiani che, pur continuando a rappresentare l’italianità, sono passati sotto il controllo di gruppi stranieri. L’elenco è suddiviso per settore merceologico, per offrire una panoramica completa di questa trasformazione.
1. Settore Alimentare i grandi marchi
Grandi marchi italiani anche nell’industria alimentare italiana è forse la più iconica, rappresentando tradizione e qualità in ogni angolo del globo. Tuttavia, molti brand storici sono stati acquisiti da gruppi stranieri.
Algida: Unilever, colosso anglo-olandese da oltre 48 miliardi di fatturato e 172 mila dipendenti, si compra l’azienda torinese, fondata da Federico Grom e Guido Martinetti nel 2003.
Parmalat: Il noto marchio di prodotti lattiero-caseari è stato acquistato dalla francese Lactalis nel 2011.
Star (GBfoods, Spagna) – Settore: Alimentari, Cessione avvenuta nel 2016.
Pernigotti: Passa nel 2022 dal gruppo turco Toksoz a JP Morgan, il fondo statunitense ha acquisito il 100% della società.
Rigamonti Salumificio (JBS SA, Brasile) – Settore: Salumi, Cessione avvenuta nel 2021.
Peroni: Acquisita dal colosso giapponese Asahi Breweries.
Ichnusa: Birra semiartigianale sarda è di proprietà del gruppo olandese Heineken.
Bertolli: Oggi di proprietà del gruppo olandese-britannica Unilever e società spagnola Deoleo S.A
Barilla: Anche se la famiglia Barilla mantiene ancora la proprietà, una parte delle quote è detenuta da fondi di investimento stranieri.
Ferrero: Pur rimanendo sotto il controllo della famiglia Ferrero, l’acquisizione di Nestlé USA ha fatto di Ferrero un attore globale con forti legami internazionali.
Buitoni: Questo storico marchio è stato acquistato da Nestlé nel 1988.
Gancia: La casa piemontese di spumanti è stata acquisita dal gruppo russo Rustam Tariko nel 2011.
Peroni: La birra italiana per eccellenza è stata acquistata nel 2016 dalla giapponese Asahi.
Galbani – Parte di Lactalis dal 2006.
Invernizzi – Anch’essa acquisita da Lactalis.
Locatelli – Altro marchio di formaggi, parte di Lactalis..
Perugina – Di proprietà di Nestlé dal 1988.
San Pellegrino – Anche questo marchio è di Nestlé dal 1997.
Campari – Anche se la proprietà è ancora italiana, diverse acquisizioni di brand stranieri la rendono un’azienda fortemente globalizzata.
Martini & Rossi – Parte del gruppo Bacardi dal 1993.
Saclà – Acquisita dalla giapponese Mizkan nel 2009.
Baci Perugina – Parte del gruppo Nestlé.
Lurisia – Acquisita da Coca-Cola HBC nel 2019.
Valsoia – Ha ricevuto investimenti da fondi internazionali, pur restando italiana.
Plasmon (Heinz, Stati Uniti) – Settore: Alimentazione per l’infanzia, Cessione avvenuta nel 1963.
Grom (Unilever, Inghilterra) – Settore: Gelati, Cessione avvenuta nel 2015.
Motta Gelati (jointventure al 50% tra Nestlé e l’inglese R&R) – Settore: Gelati, Cessione avvenuta nel 2016.
Eridania (Cristal Union, Francia) – Settore: Zucchero e alimentari, Cessione avvenuta nel 2016.
AR Alimentari (Princes/Mitsubishi, Giappone) – Settore: Conserve alimentari, Cessione del 70% avvenuta nel 2011.
2. Settore Moda e Lussoi grandi marchi
Grandi marchi italiani anche nella moda italiana è sinonimo di eleganza e creatività, ma molti marchi sono ormai in mani straniere.
Gucci: Fondato nel 1921, il brand è stato acquisito dal gruppo francese Kering (precedentemente PPR) nel 1999.
Bottega Veneta: Il brand è stato acquisito dal gruppo francese Kering
Buccellati (Richemont, Svizzera) – Settore: Gioielleria, Cessione avvenuta nel 2019.
Pomellato: Il brand è stato acquisito dal gruppo francese Kering
Dodo: Il brand è stato acquisito dal gruppo francese Kering
Versace: Acquisito dal gruppo statunitense Michael Kors (oggi Capri Holdings) nel 2018.
Fendi: Parte del gruppo LVMH (Louis Vuitton Moët Hennessy), acquisita a partire dal 2001.
Bulgari: Anche Bulgari è parte del gruppo LVMH dal 2011.
Prada: Sebbene ancora di proprietà italiana, il gruppo ha aperto il capitale a investitori stranieri con la quotazione alla Borsa di Hong Kong nel 2011.
Valentino: Acquisito nel 2012 dalla società di investimenti qatariota Mayhoola for Investments.
Loro Piana – Acquisita dal gruppo LVMH nel 2013.
Brioni – Parte del gruppo Kering dal 2011.
Sergio Rossi – Acquisita dal fondo di investimento Investindustrial e poi rivenduta al gruppo cinese Fosun nel 2015.
Roberto Cavalli – Acquisita dal fondo di investimento Vision Investments (Dubai) nel 2019.
Corneliani – Parte del fondo di investimento britannico Investcorp.
Trussardi – Acquisita dal fondo di investimento QuattroR nel 2019.
Rinascente – Acquisita dal gruppo tailandese Central Group nel 2011.
Fiorucci (Janie e Stephen Schaffer, Inghilterra) – Settore: Moda, Cessione avvenuta nel 2006.
Isole e Olena (EPI, Francia) – Settore: Vino, Cessione avvenuta nel 2021.
Hey Dude (CROCS, Stati Uniti) – Settore: Calzature, Cessione avvenuta nel 2021.
3. Settore Automotivei grandi marchi
Grandi marchi italiani anche nell’industria automobilistica italiana ha dato vita a vere e proprie leggende su quattro ruote, ma anche qui, l’influenza straniera si è fatta sentire.
Ferrari: Pur essendo ancora controllata dalla famiglia Agnelli, Ferrari ha una forte presenza internazionale, ha la sede legale ad Amsterdam
Fiat: Dopo la fusione con Chrysler, il gruppo è diventato Stellantis, una società con sede legale in Olanda e con azionisti provenienti da diversi paesi.
Lamborghini: Acquisita dal gruppo tedesco Volkswagen, attraverso Audi, nel 1998.
Ducati: Anch’essa parte del gruppo Volkswagen dal 2012, attraverso Audi.
Maserati: Facente parte del gruppo Stellantis, è un altro esempio di marchio italiano con una governance internazionale.
Lancia – Anche parte di Stellantis.
Alfa Romeo – Sotto il controllo di Stellantis.
De Tomaso: (Ideal Team Ventures Limited, Cina) – Settore: Automobili, Cessione avvenuta nel 2015.
Pininfarina – Acquisita dall’indiana Mahindra & Mahindra nel 2015.
Italdesign Giugiaro – Acquisita dal gruppo Volkswagen nel 2010.
Benelli – Acquisita dalla cinese Qianjiang Group nel 2005.
Piaggio Aerospace (Mubadala Development Company, Emirati Arabi) – Settore: Aeronautica, Cessione avvenuta nel 2014.
Fiat Ferroviaria (Alstom, Francia) – Settore: Ingegneria ferroviaria, Cessione avvenuta nel 2000.
Magneti Marelli (Calsonic Kansei, Giappone) – Settore: Componenti per auto, Cessione avvenuta nel 2018.
Ferretti (Weichai Power, Cina) – Settore: Nautica di lusso, Cessione avvenuta nel 2012.
Avio Aero (General Electric, Stati Uniti) – Settore: Aerospaziale, Cessione avvenuta nel 2013.
4. Settore Design e Arredamentoi grandi marchi
Grandi marchi italiani anche nel design italiano è apprezzato in tutto il mondo, ma anche qui non mancano le acquisizioni straniere.
Flos: Il noto marchio di illuminazione è stato acquisito dal gruppo privato statunitense Design Holding, che include anche B&B Italia.
Cassina: Questo brand di arredamento è parte del gruppo Haworth, una multinazionale americana.
Poltrona Frau: Anche Poltrona Frau è parte del gruppo Haworth dal 2014.
Artemide: Il brand di illuminazione è stato parzialmente acquisito da Investindustrial, un fondo di investimento britannico.
Kartell – La proprietà è ancora italiana, ma con forti legami internazionali.
Alessi – Ha ricevuto investimenti da fondi esteri pur mantenendo la proprietà italiana.
Luxottica – Fusa con la francese Essilor, ora parte del gruppo EssilorLuxottica.
B&B Italia – Parte del gruppo statunitense Design Holding.
Molteni – Acquisita dal gruppo Design Holding.
Richard Ginori: Il brand è stato acquisito dal gruppo francese Kering
5. Settore Farmaceuticoi grandi marchi
Grandi marchi italiani anche nel settore farmaceutico troviamo marchi italiani ora controllati da multinazionali straniere.
Bracco: Sebbene ancora a controllo italiano, ha stretto alleanze strategiche con partner stranieri.
Recordati: Questo marchio storico è stato acquisito nel 2018 dal fondo di investimento britannico CVC Capital Partners.
Chiesi Farmaceutici – Sebbene italiana, ha una presenza globale con investitori esteri.
Sigma-Tau – Acquisita dalla svedese Recordati nel 2015.
Sorin Group – Acquisita dalla statunitense Cyberonics nel 2015, ora parte di LivaNova.
6. Settore Energia e Telecomunicazionii grandi marchi
Grandi marchi italiani anche in settori strategici come l’energia e le telecomunicazioni, l’influenza straniera si è fatta sentire.
Pirelli: Lo storico marchio di pneumatici è stato acquisito dalla cinese ChemChina nel 2015.
Enel: Pur rimanendo un’azienda pubblica italiana, ha una forte presenza internazionale con azionisti stranieri.
Telecom Italia: Acquisita in parte dalla francese Vivendi, che ha mantenuto un’influenza significativa sul gruppo.
Edison – Controllata dalla francese EDF (Electricité de France).
Snam – Sebbene italiana, con partecipazioni internazionali significative.
Italgas – Partecipata da azionisti internazionali.
Omnitel (Vodafone, Inghilterra) – Settore: Telecomunicazioni, Cessione avvenuta nel 2000.
Fastweb (Swisscom SA, Svizzera) – Settore: Telecomunicazioni, Cessione avvenuta nel 2007.
IES, Italiana Energia e Servizi (MOL, Ungheria) – Settore: Energia, Cessione avvenuta nel 2007.
7. Settore Finanziario e Assicurativo
Grandi marchi italiani anche nel settore fnazinario e assicurativo non è stato trascurato.
Banca Nazionale del Lavoro (BNL) – Acquisita dalla francese BNP Paribas nel 2006.
Banca Antonveneta – Acquisita dall’olandese ABN AMRO e poi da Monte dei Paschi di Siena.
Assicurazioni Generali – Pur restando italiana, ha una presenza internazionale con investitori esteri.
UniCredit – Quotata e con una base di investitori globali.
Allianz Italia – Filiale del gruppo assicurativo tedesco Allianz.
Grandi marchi italiani anche nell’interesse da aprte di gruppi stranieri si manifestato nei più svariati settori eccone alcuni
AC Milan: RedBird Fund IV e i suoi sottoscrittori possiedono il 99,93% di AC Milan; il restante 0,07 è in mano a singoli azionisti italiani tifosi di lunga data del Club
Inter Settore calcio: alla mezzanotte del 22 maggio 2024 è scaduto il termine per la restituzione del prestito al fondo Oaktree da parte di Zhang, e l’Inter è diventata di proprietà del fondo statunitense,
AS Roma (The Friedkin Group, Stati Uniti) – Settore: Calcio, Cessione avvenuta nel 2020.
Fiorentina
Atlanta settore calcio: Nel febbraio 2022 la famiglia Percassi ha ceduto il 55% delle quote de La Dea Srl, la sub-holding che detiene circa l’86% del capitale sociale dell’Atalanta, a un gruppo di investitori capitanati da Stephen Pagliuca, Managing Partner e Co-owner dei Boston Celtics, oltre che Co-chairman di Bain Capital, uno dei principali fondi di investimento al mondo.
Bologna settore calcio: Dal 2014 l’imprenditore canadese Joey Saputo e l’avvocato newyorkese Joe Tacopina,decidono di rilevare la proprietà rossoblù. Tacopina dura però poco in Emilia e decide di lasciare, acquisendo poi la Spal
Como settore calcio: Nel 2019 la Sent Entertainment società inglese di proprietà di Robert Budi Hartono, magnate indonesiano del tabacco, l’ha acquistato, da lì la scalata: dalla D fino alla Serie A. Fabregas e Henry come azionisti, tifosi vip e tanto altro.
Fiorentina settore calcio: Il 6 giugno 2019 la famiglia Della Valle cede ufficialmente la Fiorentina all’italo-americano Rocco Commisso, numero uno della Mediacom Communications Corporation.
Genoa settore calcio: Nel 2021 con pagamento della prima tranche da circa 20 milioni di euro, diventa ufficiale la cessione del Genoa da parte di Enrico Preziosi al fondo di investimenti americano 777 Partners, che poi rileverà l’intero pacchetto azionario.
Parma settore calcio: Nel 2020 Krause Group aveva acquistato il 90% delle quote. A capo l’americano KyleKrause, presidente e Ceo del gruppo che porta il suo nome: “Il mio interesse per il calcio italiano deriva dal fatto che mia madre è italiana. Sono italoamericano e ho una grande passione per il soccer”. Prima la retrocessione, poi la recentissima promozione alla A 2024-25
Venezia settore calcio: Nel febbraio 2020 il club aveva annunciato l’acquisizione del 100% delle partecipazioni del club da parte di “VFC Newco 2020 LLC, gruppo di investitori statunitensi”. L’americano Duncan Niederauer è attualmente il presidente
Palermo settore calcio: Nel 2022 ha rilevato l’80% delle quote del Palermo per 13 milioni più bonus. I rosanero diventano la 12^ società (dopo New York, Girona, Troyes tra le altre) a finire sotto la gestione degli sceicchi Mansour e Al-Mubarak
Spezia settore calcio: Americano Robert Platek nel febbraio 2021 ha rilevato il 100% delle quote della società, ha già altre due squadre di calcio il Sonderjyske in Danimarca e il Casa Pia in Portogallo.
Pisa settore calcio: Nel 2021 Alexander Knaster: patrimonio personale stimato in circa 2.2 miliardi di dollari, ha acquisito la maggioranza (il 75%) delle azioni del club: il restante 25% resta alla famiglia Corrado.
Cesena settore calcio: Dal 2021 del gruppo americano della JRL Investments, società che ha sede a New York e che fa a capo a Robert Lewis e John Aiello. L’accordo per il 60% delle quote della società è stato confermato dal club romagnolo sul proprio sito ufficiale.
Padova settore calcio: A capo del club c’è Joseph Marie Oughourlian, imprenditore e dirigente sportivo francese. Oughourlian è proprietario anche di Lens e Millonarios. La società che fa da riferimento è la J4A Holdings II S.à r.l., che detiene il 96% delle quote
Spal settore calcio: Nell’agosto 2021 l’ex patron di Bologna e Venezia Joe Tacopina, avvocato americano di origini italiane, è diventato il nuovo proprietario della Spal. La cessione totale delle quote è stata poi completata nel gennaio 2022.
Ancona settore calcio: Nel 2022 Tony Tiong si è presentato dicendo: “Amo Baggio e la Serie A”. L’imprenditore australiano di origine malese ha rilevato il 95% delle quote azionarie della società. Il 5%, resterà nelle mani di Mauro Canil, rimasto come presidente onorario.
Triestina settore calcio: Nel luglio del 2023 diventa ufficiale la cessione della Triestina a LBK Capital LLC, fondo di investimento americano che ha ad Atlanta la propria sede.
Ita, ex Alitalia (Lufthansa, Germania) – Settore: Compagnia aerea, Cessione avvenuta nel 2023.
CIFA (Zoomlion, Cina) – Settore: Macchine per costruzioni, Cessione avvenuta nel 2008.
Artsana Settore; Articoli per l’infanzia. Gruppo controllato per il 60% dal fondo Investindustrial di Andrea Bonomi attraverso la lussemburghese Baby Care International Development e per il restante 40% dalla famiglia Catelli
Wind (VEON Ltd. / CK Hutchison Holdings, Bermuda/Inghilterra/Cina) – Settore: Telecomunicazioni, Cessione avvenuta nel 2016.
Merloni (Whirlpool, Stati Uniti) – Settore: Elettrodomestici, Cessione avvenuta nel 2014.
Cova (LVMH, Francia) – Settore: Pasticceria e caffetteria, Cessione avvenuta nel 2013.
Atala (Group Accell, Olanda) – Settore: Biciclette, Cessione avvenuta nel 2011.
Editrice Giochi (Spin Master, Canada) – Settore: Giochi da tavolo, Cessione avvenuta nel 2016.
Zanussi (Electrolux, Svezia) – Settore: Elettrodomestici, Cessione avvenuta nel 1984.
Italcementi (HeidelbergCement, Germania) – Settore: Materiali da costruzione, Cessione avvenuta nel 2016.
Loquendo (Nuance Communication Ltd, Stati Uniti) – Settore: Tecnologia vocale, Cessione avvenuta nel 2011.
COIN (BC Partners, Inghilterra) – Settore: Distribuzione e grandi magazzini, Cessione avvenuta nel 2011.
Indesit (Whirlpool, Stati Uniti) – Settore: Elettrodomestici, Cessione avvenuta nel 2014.
Il fenomeno delle acquisizioni straniere dei grandi marchi italiani può essere visto da diverse angolazioni. Da un lato, queste operazioni permettono ai brand di crescere e di internazionalizzarsi, accedendo a risorse e mercati prima inimmaginabili. Dall’altro, però, sollevano interrogativi sul futuro del Made in Italy e su quanto questi marchi possano continuare a rappresentare l’eccellenza italiana una volta sotto controllo straniero.
L’italianità di un marchio non si esaurisce nella proprietà, ma risiede anche nella cultura aziendale, nella qualità dei prodotti e nel legame con il territorio. Tuttavia, è innegabile che l’influenza straniera stia cambiando il volto di molti settori chiave del nostro paese.
Che si tratti di un’opportunità o di una perdita, solo il tempo lo dirà. Nel frattempo, è importante continuare a sostenere e valorizzare l’eccellenza italiana, indipendentemente dalla bandiera sotto cui opera.
Questo articolo offre una panoramica dei principali marchi italiani che sono stati acquisiti da aziende straniere, ma il tema è in continua evoluzione. Nuove operazioni e acquisizioni avvengono costantemente, dimostrando quanto i nostri brand siano apprezzati e desiderati in tutto il mondo.
L’elenco completo dei marchi italiani acquisiti da aziende straniere è un compito complesso, poiché molte acquisizioni non sono sempre pubblicizzate o i dati sono in continua evoluzione. Tuttavia, se riscontrate errori oppure fare segnalazione su aziende mancanti sono ben accette.
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